Il profumo dei tigli…

 

 

In questi giorni di prima estate il profumo dei tigli alla sera vince sulla puzza dello smog, ed é un vero piacere che possono sentire tutti, questa fragranza gratuita che profuma le nostre case é un vero bene comune, molto prezioso e decisamente gentile.

 

Grazie Albero Tiglio!

 

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E’ una pianta rustica, che si adatta bene a ogni condizione, anche se preferisce un terreno ricco, umido e ben drenato. Vive bene in pieno sole o in semi-ombra. Non teme il freddo e neanche il vento forte.

 

Spiega Rita Baraldi dell’Ibimet- Cnr di Bologna:

Durante la fotosintesi, le piante non solo accumulano CO2 dall’atmosfera e liberano ossigeno in modo direttamente proporzionale alla superficie fogliare ma rilasciano anche nell’aria i Voc (Volatile Organic Compounds), che impartiscono il caratteristico profumo alla pianta e l’aiutano a sopravvivere, attraendo gli insetti impollinatori e proteggendola da condizioni ambientali sfavorevoli, quali temperature e intensità luminose eccessive. I Voc hanno un ruolo determinante nella chimica dell’atmosfera, contribuendo alla formazione e/o alla rimozione di ozono troposferico, presente negli strati più bassi dell’atmosfera in funzione della concentrazione di sostanze inquinanti antropogeniche (traffico veicolare, processi industriali, riscaldamento degli edifici), in particolare degli ossidi di azoto (NOx). Una corretta progettazione delle coperture verdi in città richiede dunque un’opportuna scelta delle essenze vegetali da impiantare.

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I Tigli possono appartenere a numerose specie diverse tra loro, tutte in grado anche di incrociarsi. Il riconoscimento di una specie infatti diviene spesso assai difficoltoso per via di questa ibridazione. Le specie più diffuse sono: Tilia cordata (tiglio selvatico), Tilia platyphyllos (tiglio europeo o nostrano), Tilia Americana e Tilia Intermedia.

Semina del Tiglio.
La riproduzione del Tiglio avviene piuttosto facilmente per talea, sfruttando la grande capacità pollonifera della pianta. I polloni infatti riescono a radicare piuttosto facilmente. Anche la semina tuttavia può regalare grandi soddisfazioni. I semini di Tiglio, prelevati dalla pianta ad ottobre, quando risulteranno maturi, devono prima essere estratti dal piccolo involucro coriaceo in cui sono conservati. Tale operazione non è proprio agevole, se si usa uno schiaccianoci si corre il rischio di danneggiare irreparabilmente gli embrioni. Il consiglio che mi sento di darvi è di procurarvi un numero cospicuo di baccelli, solitamente un’operazione di estrazione su tre risulta vincente. L’alternativa può essere quella di non procedere all’estrazione completa dei semi dal loro involucro, preoccupandosi invece solo di scarificare il tegumento con una piccola grattugia (quella che solitamente si usa per grattugiare la noce moscata andrebbe benissimo…) per permettere all’acqua di raggiungere il seme determinandone il risveglio. Dopo queste operazioni propedeutiche possiamo procedere alla semina vera e propria. Questa si può fare in vaso o in semenzaio all’inizio della primavera in un substrato formato da terriccio sciolto misto a sabbia. Qualora non vogliate estrarre i semi dall’involucro potreste interrarli così come sono dopo averli prelevati dalla pianta madre, ben sapendo che i tempi di germinazione in questo caso potrebbero superare anche i due anni. Dopo la germinazione le giovani piantine vanno tenute riparate per almeno un anno, quando poi possono già essere messe a dimora nel posto definitivo.

 

Il tiglio é una pianta che può vivere fino a mille anni di età ed ha infatti ispirato il simbolo della longevità, nella leggenda di Filemone e Bauci, il marito si trasforma in quercia, tipico albero maschile, mentre la moglie diventa un dolce tiglio. Forse in ricordo di quella delicata storia d’amore e di venerazione per gli dei, il fiore del tiglio è diventato il simbolo dell’amore coniugale.

 

Nell’antica cultura germanica era considerato un albero sacro ed a lui ancora oggi è intitolata una delle più famose strade di Berlino, la Unten der Linden, che attraversa il centro storico di Berlino, dalla Alexander Platz alla porta di Brandeburgo.

 

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Ottimo per paccciamare e per il compost, l’albero del Tiglio ha moltissime proprietà terapeutiche che nessuno ricorda più, i suoi costituenti sono: flavonoidei, cumarine, olio essenziale, mucillaggini, tannini, vitamina C, acido caffeico e zuccheri.

 

Le proprietà del tiglio sono: calmante, sedativo, antireumatico, diaforetico. Svolge inoltre un’eccellente azione antispamodica a livello dell’apparato digerente soprattutto se legata ad ansia e nervosismo.

 

L’uso prevalente in medicina naturale è il gemmoderivato (Tilia tomentosa 1 DH, macerato glicerico), usato per le sue proprietà calmanti: è infatti uno dei migliori preparati contro l’ansia.

 

Le parti utilizzate della pianta sono le infiorescenze e le brattee raccolte all’inizio della fioritura (giugno – luglio) e fatte essiccare.

La raccolta si effettua normalmente a mano staccando il fiore con tutta la brattea e dovrà essere abbastanza rapida in quanto hanno un periodo di fioritura relativamente breve. Una volta raccolti vanno messi a seccare in un luogo ben aerato e poco illuminato e quindi, una volta secchi, si conservano in un recipienti di vetro sigillato e al riparo dalla luce.

Viene utilizzata anche la corteccia raccolta in primavera.

COME SI UTILIZZA

La linfa e l’infuso di tiglio sono utilizzati per l’insonnia ed il nervosismo per la sua azione sedativa a livello cerebrale. Inoltre è efficace per la tosse e le influenze.

Il decotto aggiunto all’acqua del bagno ha un effetto sedativo per combattere l’insonnia ed il nervosismo.

Le compresse imbevute di infuso di tiglio messe sugli occhi alleviano la stanchezza, il rossore, le borse sotto gli occhi, le scottature e gli eritemi.

Il pediluvio con l’infuso combatte i piedi stanchi e gonfi.

L’infuso inoltre è un ottimo depurativo per la pelle, distende le rughe ed aiuta nei casi di arrossamenti cutanei.

La fragranza del tiglio può anche essere gustata in cucina facendo seccare i fiori e una volta sbriciolati, utilizzarli per aromatizzare dolci o sciroppi. Mentre in Italia il tiglio non è una pianta molto utilizzata in cucina, al contrario in altri paesi, ad esempio la Spagna, viene utilizza al posto della camomilla.

La scorza chiamata Alburno, é diuretica.

Antiche ricette col Tiglio

Infuso: Per irritazioni della pelle e delle mucose della bocca e della gola in uso esterno si può preparare un infuso con 5 g di fiori con brattee in 100 ml d’acqua. Fare lavaggi, sciacqui gargarismi, applicare compresse.

Infuso: I fiori di tiglio servono anche per preparare deliziose tisane, aromatizzare miele, bevande, liquori. Per favorire il sonno e sedare la tosse si prepara un infuso con una manciata di fiori, essiccati in un litro di acqua bollente e si lascia riposare per 10 minuti. Si consiglia di berne tre bicchieri al giorno.

Tintura: Per scottature, eritemi solari, irritazioni delle emorroidi e delle zone intime esterne si fa la tintura oleosa con 10 g di fiori con brattee in 100 ml di olio (a macero per 10 giorni in ambiente caldo). Frizionare leggermente sulle zone interessate.

Sacchetto: Una manciata di questi fiori in un sacchetto di tela è ottima da portare sotto le ascelle contro i cattivi odori.

Olio: Per lenire arrossamenti e scottature solari è ottimo l’olio di tiglio che si prepara lasciando 10 grammi di fiori di tiglio in infusione in 100 ml di olio per una decina di giorni, quindi filtrando il ricavato attraverso un telo sottile.

Farina: Le foglie secche e polverizzate di tiglio danno una farina ricca di sostanze azotate che si può mescolare alla farina d’orzo. Il fogliame è utile per un humus di ottima qualità.

Semi: I semi contengono un olio giallo e commestibile molto simile a quello d’oliva.

Il mito

Filemone e Bauci

Gli uomini pii sono cari agli dei e coloro che li hanno onorati sono da essi onorati“.

 

 

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Tilia americana, flowers (Photo credit: Tie Guy II)

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Tilia cordata bark 2 beentree (Photo credit: Wikipedia)

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