Verme a chi?

di Francesco Agresti

C’è un modo del tutto naturale per aumentare del 50% la sostanza organica del terreno e moltiplicare la quantità di calcio, azoto, magnesio, potassio e fosforo restituendo così ciò che le colture hanno sottratto per nutrirsi. Come? Lasciando fare ai lombrichi.

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Charles Darwin dedicò loro il suo ultimo saggio in cui scrisse «I lombrichi sono un aratro naturale. Dubito ci siano molti altri animali che hanno giocato un ruolo così importante nella storia del pianeta come i lombrichi. Rimescolando quei pochi centimetri di terriccio che ricoprono il pianeta, lo fertilizzano trasformandolo in humus».

Generoso, ha cinque cuori; con i suoi sei reni è capace di depurare anche dai metalli pesanti, ha un intestino che trasforma i nostri scarti in humus o vermicompost, un ammendante naturale ammesso in agricoltura biologica, dalle straordinarie proprietà nutritive. L’humus o vermicompost è il risultato dell’elaborazione dell’apparato digestivo dei lombrichi che riesce a trasformare le proteine degli scarti organici in minerali. E’ un ammendante che modifica la composizione del terreno apportando appunto i minerali; aumentando la porosità, favorendo il radicamento; la capacità di trattenere l’umidità diminuendo così il fabbisogno idrico. I lombrichi attrveos la produzione di humus aumentano del 50% la sostanza organica del terreno in cui vivono, moltiplicano per 1,5 volte il calcio, 2 volte il magnesio, 5 volte l’azoto, 7 volte il fosforo e 11 volte il potassio.

Questa loro capacità è nota fin da tempi remoti, Aristolele li definì«l’intestino del mondo» e prima ancora nell’Antico Egitto chi veniva sorpreso a varcare i confini con dei lombrichi veniva condannato a morte, tanta era la considerazione che i faraoni avevano di questo piccolo animale.

Ne esistono oltre 8.300 specie di vermi di cui la metà terrestri. Alcune sono particolarmente adatte al vermicompostaggio, termine con cui si indica il processo nel corso del quale avviene la trasformazione da scarto e concime naturale. Tra queste le migliori per resistenza e prolificità sono gli Eisenia andrei, comunemente chiamati lombrichi rossi californiani, e gli Eisenia fetida.

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A differenza degli altri lombrichi adatti anch’essi al vermicompostaggio, gli Eisenia andrei hanno la capacità di resistere a un intervallo di temperature comprese tra 0 e 35, la Dendrobaena veneta per esempio, non tollera temperature sotto i 15 né sopra i 25. La stessa resistenza l’hanno anche gli Eisenia fetida che impiegano però una settimana in più a raggiungere la maturità sessuale

Dai noi si trovano in natura, basta saperli riconoscere. Sono rosso sangue per intenderci hanno una lunghezza dai 5 ai 10 centimetri con una circonferenza compresa tra i 4 e gli 8 mm, il peso medio di un adulto è di 0,60 grammi. Il punto è trovarne nelle quantità sufficienti, un lavoro improbo, in natura hanno una densità di 50 al metro quadrato. Per questo ci sono gli allevamenti.

L’attività dei lombrichi è ben sintetizzata dalla legge del poliedrico intellettuale francese del ’700, Lavoisier: «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma». Legge che condividiamo a tal punto da averne fato il motto della nostra azienda agricola in cui trasformiamo gli scarti organici in un prodotto, l’humus, in grado di nutrire il terreno migliorandone la fertilità.

Noi abbiamo fatto di una buona prtaica antica, un’ impresa moderna. Lombricoltura Bella Farnia è l’allevamento di lombrichi rossi californiani, Eisenia andrei, e di Eisenia fetida, dell’azienda agricola Bella Farnia, nell’omonima frazione nelle campagne di Sabaudia, a ridosso del parco nazionale del Circeo e a due passi dalle dune sabbiose del litorale. I nostri lombrichi sono alimentati con letame di cavalli nutriti solo con fieno di prato naturale polifita. Alleviamo e vendiamo lombrichi per imprese agricole biologiche che vogliono autoprodurre vermicompost (humus), ammendante naturale ammesso nelle coltivazioni bio; per famiglie “bio” che intendono allestire una compostiera domestica per riciclare i rifiuti organici e avere a disposizione l’humus per le piante del proprio orto, per quelle del giardino o del terrazzo; allevatori hobbistici e professionali che vogliono avviare un impianto per riprodurre lombrichi e vermicompost (humus); e infine, allevatori di avicoli e tartarughe, i lombrichi sono un concentrato di proteine con una bassa percentuale di grassi.

Oltre ad allevare lombrichi produciamo e commercializziamo humus o vermicompost. Accanto alla tradizionale attività produttiva e commerciale abbiamo affiancato un’attività didattica e informativa per far conoscere le straordinarie capacità dei lombrichi. Andiamo nelle scuole di primo e secondo grado con programmi di educazione ambientale per sensibilizzare alla cultura del riciclo e organizziamo percorsi formativi in sede e online per coloro che volessero avviare allevamenti hobbistici e professionali.

Ciò che più ci sta a cuore è far capire che se ci affidassimo alla natura, invece di depredarla, essa saprebbe come ripristinare l’equilibrio alterato dalle attività umane; e fare conoscere l’importanza dell’attività di quello che con disprezzo ci ostiniamo ingenerosamente, a chiamare verme. Con tutto quello che fa per noi e la natura, verme a chi?!

Fonte dell’articolo http://www.italiaambiente.it

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