Bioma Urbano sottoscrive formalmente questa Carta e si impegna a diffonderne i contenuti e a cercare di realizzarli.

Incontro del mondo agricolo e sociale con Vandana Shiva, con la partecipazione delle due principali organizzazioni sindacali agricole italiane (Coldiretti e CIA) – tramite la loro componente del biologico – e delle due principali associazioni del biologico italiano (AIAB e UPBIO) e di tutte le altre associazioni che saranno presenti (fra cui Navdanya International, co-organizzatrice dell’evento) verrà approvato un importante documento di riferimento per l’agricoltura ecologica del prossimo periodo:

Carta di Arcevia

Un modello di agricoltura per una nuova società.
Il Movimento per la nuova agricoltura e società:

  1. ha una mentalità profondamente ecologica, biologica e sociale, improntata ai valori del Bene comune e dell’armonia dell’uomo con l’ecosistema. Vuole che l’attività agricola rispetti la vita della terra, dell’acqua, dell’aria e di tutte le specie viventi e la salute e prosperità dell’uomo. Vede un futuro di benvivere per l’umanità solo nelle pratiche produttive agricole ecologiche e non in quelle che comportano concimazione chimica, diserbanti e pesticidi.
  2. Si riconosce in una visione etica che promuove e valorizza la conservazione e la protezione dell’ambiente e degli esseri naturali, i diritti di tutti gli esseri umani e uno sviluppo equo e pacifico fra i popoli, in una consapevolezza di interdipendenza di tutti gli esseri e in una prospettiva di rispetto degli individui e delle comunità umane e di valorizzazione delle diversità e delle bellezze naturali.
  3. Ama la biodiversità vegetale e animale, la ricchezza delle specie e delle forme di vita, da quelle grandi a quelle microbiche, viste tutte come basi indispensabili per la ricchezza e l’armonia di vita sulla terra. Rispetta le riserve naturali per la tutela e lo sviluppo della biodiversità e i grandi ecosistemi del pianeta e non vuole che siano distrutti a fini di profitto da attività agricole o industriali irrispettose e speculative.
  4. E’ per la libera riproduzione, conservazione, scambio e vendita di semi fra i produttori agricoli e nettamente contro i monopoli sulle sementi. La libertà degli agricoltori sui semi è un loro diritto millenario inalienabile. Il miglioramento varietale è compito degli agricoltori, delle Università agrarie e degli Istituti e centri di ricerca, pubblici e privati.
  5. Vuole farsi garante del buon uso del territorio, del rispetto, della protezione e dell’incremento della sua biodiversità e della sua bellezza e armonia, come base per il benvivere per tutti. Desidera il ripopolamento umano dei territori rurali. Assegna un ruolo importante alle zone montane, per la tutela del territorio, del paesaggio e dell’ambiente, per la regimazione delle acque, per la silvicoltura e la tutela boschiva, per l’agricoltura di qualità delle alte quote e per il turismo verde.
  6. Vede nell’agricoltura ecologica ben condotta il settore produttivo primario che può dare una maggiore qualificazione alle attività turistiche, enogastonomiche, culturali, formative, assistenziali, salutistiche, di artigianato artistico e di bioedilizia, oltre che essere basilare per la tutela del paesaggio, dell’ambiente e della biodiversità e indispensabile per la produzione di cibo sano.
  7. E’ per un sistema economico e agricolo che garantisca cibo sano, acqua pulita e beni basilari per tutti gli esseri umani, in tutto il mondo, nel rispetto delle diversità di culture e stili di vita. E’ per una nuova organizzazione, più equa, della società e dell’economia, che comporti benessere e benvivere per tutti. E’ contro l’attuale concentrazione di denaro e potere in poche mani. Vede l’umanità come una grande famiglia e una grande comunità in cui tutti gli individui possano trovare il loro posto in armonia con gli altri.
  8. Per le attività di allevamento desidera che venga data la massima attenzione al benessere degli animali.
  9. Vede il lavoro agricolo come una attività basilare per la società, di alta dignità e comprensiva del compito della cura del territorio, insieme a quello della produzione del buon cibo. Ritiene che l’agricoltore, tramite le sue organizzazioni, debba essere il punto centrale di riferimento per le decisioni delle amministrazioni pubbliche locali che riguardano la gestione del territorio rurale. Chiede maggiori facilitazioni legislative per l’accesso dei giovani alla attività agricola, autonoma o cooperativa. Vede nel lavoro agricolo salariato, fisso e saltuario, l’altro aspetto dell’attività primaria al quale dare maggiore dignità, specialmente nei riguardi dei lavoratori migranti.
  10. Vede nell’attività agricola ecologica ben condotta un valore sociale, formativo e terapeutico. E’ consapevole che alcune esperienze aziendali agricole possono diventare centri di nuova socialità, luoghi di inclusione, riabilitazione e costruzione di spirito comunitario e chiede un sostegno legislativo e finanziario alle cosiddette attività di “agricoltura sociale”.
  11. E’ per un aumento della democrazia negli organismi che controllano le decisioni che riguardano l’agricoltura e per un affermarsi di metodi decisionali basati sulla sussidiarietà dal basso verso l’alto, a partire dai territori locali. E’ per le facilitazioni burocratiche verso le produzioni agricole, in particolare quelle piccole. E’ per la facilitazione di accesso alla pratica del biologico.
  12. Assegna grande importanza alla formazione dei bambini nelle attività agricole manuali basilari e nella coltivazione, con metodi ecologici, delle piante da cui deriva il cibo. Auspica pertanto una promozione pubblica degli Orti scolastici e delle Fattorie didattiche e una maggiore attenzione della didattica scolastica alle attività produttive di cibo, anche con l’assegnazione delle necessarie risorse finanziarie.
  13. Rispetta le conoscenze ecologiche e produttive delle culture contadine di tutti i popoli e ne auspica la protezione e l’integrazione nelle moderne pratiche agricole, più meccanizzate. Per le agricolture del Sud del mondo pone attenzione a quelle di sussistenza, a cui quelle industrializzate, per fornire prodotti al Nord del mondo, tolgono spazio, provocando situazioni di malnutrizione, oltre che inquinamento di beni primari (acqua, suolo, aria) e perdita di saperi tradizionali.
  14. Ama le produzioni locali, ecologicamente più sostenibili. Ama il concetto e la pratica della “sovranità alimentare” dei territori e delle popolazioni, anche se, nello stesso tempo, gradisce il commercio libero per le eccellenze e specialità dei vari territori e popoli. E’ per lo sviluppo e la tutela dei sistemi alimentari locali, sia nelle aree del Nord che del Sud del mondo, contro la loro distruzione. E’ favorevole a reti di solidarietà fra produttori, consumatori e distributori locali.
  15. Vede i terreni agricoli come un bene comune, appartenente ai popoli del territorio, che non può essere venduto ad organizzazioni multinazionali a scopo di profitto. E’ contro il “land grabbing” o furto delle terre. Considera anche l’acqua e le sementi come bene comune. Constata che l’accesso alle terre per le nuove generazioni è proibitivo, dato l’alto costo dei terreni agricoli, e auspica maggiori facilitazioni di legge per l’accesso alla attività agricola, sia da acquisto che da affitto. Ritiene che le terre pubbliche non vadano vendute, ma assegnate in uso a cooperative di giovani che desiderino dedicarsi all’attività agricola.
  16. E’ per l’obbligo di istallazione dei pannelli solari sopra le nuove costruzioni industriali e commerciali e contro la loro installazione sopra i terreni agricoli destinabili a produzione di cibo. E’ per la protezione del suolo agricolo dagli eccessi della cementificazione e delle infrastrutture.
  17. E’ a favore delle energie rinnovabili e contro gli agrocarburanti e le centrali a biomasse, quando queste produzioni energetiche sono basate sullo sfruttamento delle risorse naturali non riproducibili o sull’uso di territori destinabili alle produzioni alimentari o sulla distruzione delle foreste, come avviene nella maggior parte dei casi. E’ contro una grande produzione cerealicola destinata all’allevamento del bestiame per i paesi ricchi, quando questo comporti scarsità di cibo per la popolazione mondiale, come sta avvenendo.
  18. Invita il movimento degli agricoltori, a prepararsi in tempo al momento in cui le riserve di petrolio saranno prossime all’esaurimento e la sua estrazione sarà diventata troppo costosa, da una parte cercando collaborazione con il mondo imprenditoriale, scientifico e universitario per creare valide alternative tecniche e dall’altra approfondendosi in alternative colturali a basso uso di energia.
  19. Vuole migliorare il patrimonio genetico soltanto con metodi che imitano quelli saggi della natura e pertanto è totalmente contro la manipolazione del patrimonio genetico naturale delle specie viventi, che costituisce la base della vita sana sulla terra, e si impegna per una moratoria mondiale a tempo indeterminato rispetto alla produzione di OGM. Vede in essi anche un attacco al bene inestimabile della biodiversità. Ritiene le sementi OGM inutili e dannose, sostenute da una gigantesca campagna fatta di menzogne, per cercare di colonizzare le menti, insieme all’economia e all’agricoltura. Per l’Italia si impegna, oltre che per la proibizione perenne delle produzioni, anche per raggiungere quanto prima la cessazione delle importazioni degli alimenti OGM a fini mangimistici e ad ogni altro fine che non sia la ricerca pura e confinata in laboratorio. E’ per la diffusione libera delle conoscenze, contro ogni brevetto sulle forme di vita.
  20. Ritiene concretamente irrealizzabile il principio della coesistenza fra colture OGM e non OGM in quanto le prime, nel tempo, si comportano di fatto come colture killer, rispetto a quelle convenzionali o biologiche, per le mille vie possibili di inquinamento di queste filiere e ledono così il principio di libertà, come dimostrato da svariate esperienze. Invita a considerare che le colture convenzionali non danneggiano le colture OGM, mentre le colture OGM sono killer di quelle convenzionali, e che in questo sta una gigantesca differenza e si rivela la natura violenta e fraudolenta degli OGM. Inoltre essi inquinano irreversibilmente la microvita dei terreni con materiale geneticamente modificato, che, attraverso il trasferimento genico orizzontale, penetra in tutte le forme di vita, uomo compreso. Ritiene che, di fronte alla impossibilità della coesistenza, il diritto all’esistenza spetti alle millenarie coltivazioni convenzionali non geneticamente modificate e non a quelle che modificano irreversibilmente il germoplasma tradizionale. Diffida quindi la governance europea e i governi nazionali dal cercare di percorrere le vie della coesistenza e li invita a legiferare per una definitiva clausola di salvaguardia, affermando il principio di precauzione verso la salute delle attuali e future generazioni, come molti stati europei hanno già fatto. Ammonisce quindi il governo italiano a superare l’attuale decreto interministeriale, fondato sul fasullo principio di coesistenza, con una procedura rapida che determini una definitiva clausola di salvaguardia verso gli OGM. Nel caso che il governo e il parlamento non intervengano nei tempi dovuti, per non mettere il paese di nuovo di fronte ad un vuoto legislativo, invita tutte le Regioni ad approvare intanto delle norme di coesistenza totalmente stringenti, che non consentano di fatto alcuna coltivazione di OGM.
  21. In attesa che sia raggiunta la moratoria definitiva mondiale, richiede al Parlamento Europeo l’eliminazione della norma che consente, per i prodotti biologici, la tolleranza alla presenza di prodotto OGM fino allo 0,9%, per contaminazioni accidentali. Considera un prodotto quale “biologico” solo in assenza di OGM. Chiede che contemporaneamente alla soppressione di questa norma si preveda per legge l’individuazione della fonte e causa di inquinamento e la punizione dei responsabili al pagamento di tutti i danni arrecati.
  22. Invita a boicottare l’acquisto di alimenti derivanti dallo sfruttamento dei popoli più deboli, da parte di multinazionali dominate dalla grande finanza speculativa, che cerca bassi prezzi del lavoro, minori limiti all’inquinamento del territorio, minori intralci, tasse e contestazioni. Reputa che i sistemi alimentari debbano essere deputati a garantire cibo di alta qualità, nel rispetto dell’ambiente e dell’equità sociale e non essere, invece, assoggettati ai grandi accentramenti monopolistici e alle istituzioni finanziarie speculative, come sta avvenendo attualmente. Invita invece a forme di commercio equo per i beni che rientrano in un commercio virtuoso, mentre chiede che sia boicottata l’importazione di beni che la popolazione locale potrebbe prodursi da sola senza difficoltà. E’ per un controllo e una trasparenza maggiori riguardo alle importazioni, non solo rispetto alla qualità, ma anche alla eticità degli scambi.
  23. E’ per una politica pubblica nazionale, europea (PSR) e mondiale che dia maggiore sostegno all’agricoltura ecologica, negli aspetti di produzione, ricerca, formazione e informazione, in quanto tale agricoltura è portatrice di notevoli vantaggi sociali, relativi alla salute dell’uomo e dell’ambiente, non presentando i costi occulti di malattie, perdita di fertilità dei terreni, inquinamento della terra, dell’acqua e del cibo. E’ contro la destinazione di fondi pubblici per l’ecologia ad un’agricoltura di “basso impatto” o di “produzione integrata”, che quasi sempre nasconde il dirottamento, verso l’agricoltura inquinante, di fondi che dovrebbero essere destinati all’agricoltura ecologica. Dati gli alti costi ambientali e sociali, per le attuali e future generazioni, legati alla conduzione chimica dell’agricoltura e non computati nel costo dei prodotti, chiede che le risorse pubbliche per l’agricoltura siano destinate unicamente alle produzioni ecologiche, in modo da favorire una conversione generalizzata verso di esse.

SOTTOSCRIZIONE

Arcevia, 8 Settembre 2013

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Vandana Shiva all’Ashram Joytinat di Corinaldo

In occasione della XV conferenza internazionale di Ayurveda e del Festival *Dolce India*(6-7-8 settembre) presso l’ASHRAM JOYTINAT (via Ripa 24 Corinaldo AN)  sarà possibile incontrare un NOBEL!

Vandana Shiva at the Save The World Awards show 2009
L’8 settembre alle ore 21.15 VANDANA SHIVA (nella foto) sarà gradita ospite per presentare il suo nuovo libro “Storia dei semi” (Feltrinelli, 2013)

http://www.ayurveda-ashram.it/

http://www.facebook.com/ashram.joytinat

Tutte le informazioni sul seminario.

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